Václav #75

9-24 ottobre 2022


Nonostante il recente vertice del V4 tra i ministri della Difesa, il primo dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, i quattro Paesi sembrano muoversi in ordine sparso, divisi tra i propri problemi interni. 

In Ungheria Viktor Orbán deve vedersela da settimane con le proteste sempre più partecipate e incalzanti in sostegno dei lavoratori del mondo della scuola. Il 23 ottobre, festa nazionale, sono state almeno 80mila le persone che hanno sfilato per il centro di Budapest, e la protesta ormai si è estesa anche al di fuori della capitale. 

La Slovacchia è scossa dall’omicidio di due persone davanti a un locale Lgbtqi+ di Bratislava. Il responsabile è un diciannovenne dalle idee suprematiste che dopo il gesto si è tolto la vita. Il suo obiettivo iniziale era il premier Eduard Heger. 

In Repubblica Ceca, mentre tiene banco una disputa con la Federazione Russa sulla rimozione di una recinzione all’esterno della Casa ceca a Mosca, le preoccupazioni sono volte a una situazione economica sempre più instabile. L’inflazione ha ormai toccato quota 18% e la crisi energetica rischia di avere conseguenze politiche.

In Polonia in cima all’agenda ci sono i noti problemi con l’Unione europea. La Commissione non solo tiene congelati i fondi del Pnrr, ma minaccia di bloccare anche i fondi di coesione se Varsavia non compirà i passi necessari per risolvere il nodo della Giustizia. Il braccio di ferro sta creando forte stress all’interno del governo.

Questo e molto altro potete trovare nel numero 75 di Václav, 

Buona lettura!

Manifestazione di protesta del mondo della scuola ungherese, Budapest, Ponte della libertà, 23 ottobre 2022 @centrumreport

Ungheria

Non accenna ad arrestarsi la protesta della scuola ungherese, che nelle ultime due settimane si è estesa anche alle province del Paese e che vedrà un grande corteo sfilare per le strade di Budapest domenica 23 ottobre, festa nazionale in ricordo dello scoppio delle proteste antisovietiche che si levò per le stesse strade nel 1956.

A nulla è valsa la promessa del governo di rialzi degli stipendi, dell'80% in tre anni, condizionati dal raggiungimento dell'accordo con l'Ue sui fondi di coesione e sul recovery. Gli insegnanti replicano che la proposta non tiene conto dell'adeguamento all'inflazione galoppante di questi mesi e che alle radici della protesta vi sono anche temi come l'autonomia scolastica e il diritto di sciopero. Rifiutata anche un'offerta di "indennizzo" arrivata ai singoli insegnanti licenziati dal leader dell'opposizione alle ultime elezioni Péter Márki-Zay.

Il 23 ottobre di Viktor - Viktor Orbán dal canto suo, concentrato sui tavoli europei, snobba gli eventi e dopo molti anni non ha previsto nessun grande evento di Fidesz nella capitale per l'anniversario dell’insurrezione del '56. Il primo ministro andrà a Zalaegerszeg, Ungheria occidentale, a inaugurare il Mindszentyneum, il centro visitatori dedicato al cardinale József Mindszenty, fiero avversario dei comunisti nell'Ungheria postbellica.

https://hungarytoday.hu/hungary-prepares-for-the-commemorations-of-the-1956-uprising/ - Hungary Today



Scuola in piazza - Sono migliaia gli insegnanti ungheresi ribelli che chiedono un adeguamento degli umilianti salari concessi alla categoria. Secondo dati Ue, sono i peggio pagati tra i Paesi Ocse, guadagnando in media il 60% dei lavoratori con lo stesso titolo di studio.

https://www.france24.com/en/live-news/20221021-thousand-join-hungary-teacher-rebellion-over-humiliating-pay - France 24



Sanzioni come bombe -  La Commissione europea ha denunciato come "inappropriati" i manifesti, apparsi per le strade ungheresi, per l'avvio della campagna per la Consultazione nazionale sulle sanzioni Ue, indetta da Orbán. Nei cartelloni le sanzioni diventano vere bombe accompagnate dalla scritta "Le sanzioni di Bruxelles ci stanno distruggendo!" 

https://www.euronews.com/my-europe/2022/10/19/hungary-comparing-eu-sanctions-on-russia-to-bombs-is-inappropriate-says-eu-commission - Euronews


Intanto Orbán, nel vertice dei leader Ue che ha iniziato la trattativa sul price cap sul prezzo del gas, ottiene l'esenzione dei contratti a lungo termine sull'energia stipulati dall'Ungheria. Una difesa delle forniture nazionali che sa anche di isolamento ai tavoli europei.

https://www.reuters.com/business/energy/hungary-will-not-agree-eu-gas-price-cap-will-need-exemption-2022-10-20/ - Reuters

La difesa del fiorino -  La Banca centrale ungherese ha operato un clamoroso rialzo dei tassi di interesse per arrestare il crollo del fiorino, arrivato oltre la soglia dei 430 fiorini per un euro. Il tasso di prestito di denaro alle banche è passato dal 15,5 al 25%.

https://www.ft.com/content/beb4601f-268b-47f0-a784-13f0586420ad - Financial Times

Orbán sbarca su Twitter -  «Let's make some noise!» Inizia così l'avventura di Viktor Orbán su Twitter, un po’ in ritardo rispetto a quella di altri politici di primo piano. La causa è da ricercare nella scarsa popolarità della piattaforma in Ungheria, anche a causa delle sue politiche di controllo dei contenuti. Nel 2020  l'account di comunicazione del governo ungherese AboutHungary era stato momentaneamente sospeso. 

https://www.newsweek.com/fact-check-did-viktor-orban-tweet-about-replacing-russian-gas-1753616 - Newsweek

Il web ungherese è solo parzialmente libero -  Freedom House ha  abbassato a parzialmente libero la sua valutazione del mondo della rete in Ungheria. In particolare si denuncia l'influenza sulla rete degli organi dello Stato, la restrizione alla libertà dei contenuti, ad esempio per quelli vicini alle sensibilità della comunità Lgbtqi+, l'influenza del governo sui siti di informazione online.

https://telex.hu/english/2022/10/19/internet-freedom-in-hungary-in-decline-according-to-freedom-house  - Telex

Cinema: Blocco di governo -  È uscito nelle sale ungheresi Blokad, il film diretto da Ádam Tösér selezionato per concorrere all’Oscar 2023. Nell'autunno 1990  i tassisti di Budapest bloccarono le strade della capitale in risposta all’improvviso aumento del costo della benzina, dovuto al venir meno del prezzo di favore praticato da Mosca. La trama della pellicola, che strizza l’occhio al governo Orbán, su Cineuropa. 

https://www.cineuropa.org/en/newsdetail/420462/ - Cineuropa


Polonia

In Polonia occhi puntati sul nuovo governo italiano. Il presidente della repubblica Andrzej Duda e la nuova premier italiana Giorgia Meloni si sono scambiati pubblicamente messaggi di stima. Varsavia punta molto su Roma per una sponda sulle divergenze con la Commissione Ue. Proprio da Bruxelles arriva una delle notizie più interessanti, con le dimissioni del ministro degli Affari europei, Konrad Szymański. 


Andrzej chiama Giorgia – Il presidente della repubblica di Polonia Andrzej Duda, a Roma per partecipare al World food forum, ha rilasciato un’intervista al Tg2 Post dove ha dichiarato la sua gioia per la vittoria elettorale di Fratelli d’Italia. A intervistare il presidente Duda (qui il video), il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano neoministro della Cultura nel governo Meloni. In Italia la notizia è passata pressoché sotto silenzio, ma in Polonia ne ha parlato Notes from Poland. 

https://notesfrompoland.com/2022/10/21/im-andrzej-im-a-man-a-father-a-catholic-duda-hails-meloni-on-italy-visit/

Un governo senza colombe – I toni del premier Morawiecki nei confronti di Bruxelles sono sempre più duri e il ministro per gli Affari europei Konrad Szymański, considerato un moderato, mercoledì si è dimesso dalla carica in contrasto con un inasprimento dei toni che non condivide. Per via del braccio di ferro con la Commissione, tra le altre cose, è ancora bloccata la prima rata di aiuti destinati alla Polonia dal Pnrr.

https://www.politico.eu/article/moderate-polish-minister-jumps-ship-as-the-government-takes-an-anti-eu-tone/ - Politico

Tensione al confine bielorusso – I rapporti tra Polonia e Bielorussia sono freddi da mesi a causa della crisi dei rifugiati iniziata un anno fa (e ancora in corso) nei boschi che segnano il confine tra i due Paesi. Oggi la situazione è ulteriormente peggiorata. Dopo le dichiarazioni minacciose di Lukašenko verso i paesi Nato della regione, il ministero dell’Interno polacco ha invitato i cittadini polacchi in Bielorussia a tornare il più presto in patria.

https://www.open.online/2022/10/10/polonia-linee-guida-viaggiatori-polacchi-bielorussia/ - Notes From Poland

Nuove leve di teologi – Il ministro dell’istruzione nel governo polacco Przemysław Czarnek ha annunciato l’apertura di due nuovi corsi di laurea: studi biblici e scienze della famiglia. L’annuncio è arrivato nella cornice dell’università cattolica di Lublino, dove lo stesso Czarnek è docente da diversi anni. La ricetta del ministro, uno dei più radicali dell’ala conservatrice, servirebbe a frenare il calo demografico polacco a causa del quale - dice Czarnek: «fra cinquant’anni potremmo non esistere più».

https://notesfrompoland.com/2022/10/20/polish-education-ministry-creates-academic-disciplines-of-biblical-and-family-studies/  - Notes From Poland

Gli scheletri nell’armadio del giornalismo liberal – La scorsa primavera il direttore di Newsweek Poland, Tomasz Lis, uno dei giornalisti più famosi del Paese e voce mediatica dell’opposizione al PiS, ha dato le dimissioni dal suo ruolo in seguito a pressanti voci di stalking e minacce all’interno della sua redazione. Nei giorni scorsi, la giornalista che per prima aveva fatto uscire le indiscrezioni ha parlato a un evento dell’organizzazione femminista Strajk Kobiet e Claudia Ciobanu ha scritto una riflessione complessiva sul fenomeno dalle colonne di Reporting Democracy.

https://balkaninsight.com/2022/10/20/the-bully-in-the-newsroom-how-polands-office-culture-is-slowly-changing/

Un momento dell’intervista al presidente polacco Duda - Jacek Szymczuk/KPRP


Repubblica Ceca

Inflazione al 18%, disoccupazione in rialzo dopo nove anni, costi energetici alle stelle e imprese in difficoltà. La situazione economica in Repubblica Ceca è tutt’altro che rosea. Intanto continua la crisi migratoria al confine con la Slovacchia, che ha imposto ormai da un mese, il ripristino dei controlli alle frontiere. Sul fronte degli esteri, si è acceso un nuovo scontro diplomatico con la Russia, a causa della rimozione di una recinzione all’esterno della Casa ceca, a Mosca. 

La recinzione contesa -  Il ministero degli Esteri russo ha ordinato la rimozione di una recinzione che circonda la Casa ceca, edificio di proprietà del governo ceco che si trova nel centro di Mosca. Secondo le autorità russe sarebbe stato costruito senza le necessarie autorizzazioni. La decisione ha scatenato uno scontro diplomatico con Praga. 

https://kafkadesk.org/2022/10/18/russia-removes-fence-around-czech-house-in-moscow/ - Kafkadesk

Crisi migratoria - Continua la crisi migratoria al confine tra Slovacchia e Repubblica Ceca. Il ministro degli Interni ceco Vít Rakušan intende chiedere al governo di prorogare per altri 15 giorni, oltre il 28 ottobre i controlli alle frontiere. Tra i due Paesi l’accordo di Schengen sulla libera circolazione è stato sospeso il 28 settembre, a causa dell’aumento del flusso di persone provenienti dalla rotta balcanica. Nell’ultimo mese sono stati arrestati 1152 migranti e 14 trafficanti di esseri umani. 

https://english.radio.cz/interior-minister-ask-15-day-extension-border-checks-8764860 - Radio Praga

Sondaggi elettorali: Ano avanti -  A un anno dalle elezioni parlamentari che hanno visto la vittoria della coalizione cristiano democratica guidata da Peter Fiala, il partito più votato oggi risulterebbe Ano, dell’ex premier Andrej Babiš. Secondo un recente sondaggio prenderebbe il 30,5% delle preferenze. 

https://english.radio.cz/poll-has-ano-clear-winners-elections-christian-democrats-far-below-cutoff-8764025 - Radio Praga

Sondaggi presidenziali: Babiš indietro - Lo stesso Babiš sarebbe però indietro nei sondaggi per la corsa alla carica di presidente della repubblica. Il suo principale avversario, il generale in pensione Petr Pavel, viene dato avanti di quattro punti percentuali. Va tuttavia evidenziato che Babiš non ha ancora ufficialmente confermato la sua candidatura. Dovrebbe sciogliere le riserve in settimana. 

https://english.radio.cz/poll-pavel-would-defeat-babis-presidential-election-first-round-8764530 - Radio Praga

Crisi energetica ed estrema destra - La crisi energetica e l’aumento dell’inflazione sono stati i fattori principali che hanno spinto migliaia di cechi a scendere in piazza nelle scorse settimane per protestare contro le politiche del governo e chiedere un accordo per il gas russo. Le autorità ceche hanno accusato i manifestanti di essere manipolati dagli stessi russi. Una situazione complicata, di cui si sta avvantaggiando l’estrema destra. 

https://it.euronews.com/2022/10/13/lascesa-dellestrema-destra-in-repubblica-ceca-tra-crisi-energetica-e-inflazione-record  - Euronews

Inflazione record - Torna a salire il tasso di inflazione, dopo la momentanea flessione di agosto. A settembre il tasso ha segnato una crescita del 18% su base annua. 

https://www.praguemorning.cz/inflation-in-the-czech-republic-reached-18-percent-in-september/ - Prague Morning

Licenziamenti e pochi investimenti - A causa dell’aumento dei costi energetici un quinto delle aziende ceche sta considerando di ricorrere ai licenziamenti. Tra le piccole realtà imprenditoriali circa il 20% sta pensando di ridurre gli investimenti per coprire le spese.  

https://english.radio.cz/a-fifth-czech-companies-considering-layoffs-due-rising-energy-costs-8764637  - Radio Praga

https://english.radio.cz/survey-fifth-small-investors-reducing-investments-cover-expenses-8764288 - Radio Praga

Disoccupazione in crescita - A indicare lo stato non brillante dell’economia ceca, il dato sull’occupazione, che a settembre per la prima volta dal 2013 segna un dato negativo: -0,1% a settembre rispetto al mese precedente.

https://english.radio.cz/unemployment-rose-september-first-time-2013-8763812  - Radio Praga 

Bando ai visti per i russi - Dopo Polonia, Finlandia, e Paesi baltici anche la Repubblica Ceca ha deciso di non consentire più l’ingresso a turisti, sportivi e artisti russi, pur in possesso di un visto Schengen. Il provvedimento entrerà in vigore il 25 ottobre. 

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2022/10/13/rep.ceca-vieta-ingresso-a-turisti-russi-con-visti-schengen_8ffcb96f-d5f4-4fb8-80d0-460b1f7fa678.html  - Ansa

La non più unita Visegrád - L’invasione russa dell’Ucraina ha prodotto gravi conseguenze sulla compattezza del gruppo Visegrád. Le posizioni atlantiste della Polonia non si conciliano con le ambigue politiche ungheresi. Slovacchia e Repubblica Ceca, schierate con Varsavia, hanno a che fare con problemi interni, mentre i piani di espandere il gruppo alla Slovenia sembrano tramontati dopo la vittoria del verde Robert Goleb alle recenti elezioni. 

https://www.linkiesta.it/2022/10/visegrad-crisi-slovenia-orban/  - Linkiesta

Scudo antimissile - Anche la Repubblica Ceca ha firmato una dichiarazione di intenti insieme ad altri 14 Paesi, tra cui Slovacchia e Ungheria, per aderire allo scudo antimissile europeo. 

https://english.radio.cz/news?field_date_publication_value[value][date]=13.10.2022  - Radio Praga

Diritti umani - Il dissidente russo Vladimir Kara-Murza si è aggiudicato il premio per i diritti umani Václav Havel, riconoscimento assegnato ogni anno a figure della società civile che hanno combattuto per la protezione della democrazia e dei diritti umani fondamentali. Kara-Murza si trova in carcere per aver protestato pubblicamente contro l’invasione russa dell’Ucraina. 

https://kafkadesk.org/2022/10/10/jailed-kremlin-critic-wins-vaclav-havel-human-rights-prize/ - Kafkadesk 

Un ceco alla Royal Opera House - Il direttore d’orchestra Jakub Hruša, assumerà l’incarico di direttore d’orchestra della Royal Opera House di Londra nel 2025. Hruša, che attualmente dirige la Sinfonica di Bamberga, in Germania, sostituirà Antonio Pappano. 

https://www.nytimes.com/2022/10/18/arts/music/jakub-hrusa-royal-opera-house.html?searchResultPosition=1  - New York Times


SEGUI TUTTE LE NOSTRE ATTIVITÀ. GLI ARTICOLI SU CARTA E IN RETE. I LONGFORM, STORIE MOLTO LUNGHE, TUTTE DA LEGGERE, GLI INTERVENTI RADIO-TV COME ESPERTI. E RECUPERA IL VÁCLAV, LA NOSTRA RICCA RASSEGNA STAMPA SULL’EUROPA CENTRALE.


Slovacchia

L'uccisione di due persone davanti a un locale Lgbtqi+ di Bratislava ha sconvolto la Slovacchia. L'opinione pubblica del Paese si è subito mobilitata con una grande manifestazione nella capitale in difesa dei diritti Lgbtqi+ e contro discriminazione, odio e violenza. La gravità dell'episodio ha parzialmente oscurato il dibattito in corso sull'aumento dei costi dell'energia e sullo scetticismo del premier Eduard Heger verso il futuro del Gruppo Visegrád. 

Estremismo anti Lgbtqi+ - Le due vittime dell'attacco del 12 ottobre sono state uccise a colpi d'arma da fuoco mentre si trovavano fuori da un locale del centro della capitale. Il loro assassino, un diciannovenne slovacco autore di un delirante manifesto omofobico e suprematista bianco si è tolto la vita. Il suo obiettivo iniziale era uccidere il premier Eduard Heger. 

https://www.euronews.com/2022/10/13/bratislava-shooting-two-dead-after-gunman-opens-fire-in-front-of-lgbt-venue-in-slovak-capi - Euronews

La dinamica dell'accaduto non ha precedenti in Slovacchia ma - segnala Balkan Insight / Reporting Democracy - arriva in un momento in cui l'intolleranza verso le persone Lgbtqi+ è in forte crescita nel Paese. Un clima d'odio e sospetto verso la cosiddetta 'ideologia gender', ma anche nei confronti di minoranze etniche, alimentato da formazioni politiche di estrema destra. 

https://balkaninsight.com/2022/10/17/years-of-lgbt-intolerance-in-slovakia-culminate-in-two-killings/ 

In piazza contro la violenza - La presidente della Repubblica, Zuzana Čaputová, ha condannato l'accaduto, scusandosi con la comunità arcobaleno del Paese. Due giorni dopo l'attacco, 20mila persone sono scese per le strade della capitale in una manifestazione contro l'odio e la discriminazione organizzata da Iniciatíva Inakosť (Iniziativa Diversità), un'associazione civica che si batte per i diritti delle persone Lgbtqi+.

https://spectator.sme.sk/c/23034216/protester-i-saw-the-blood-of-my-friends-not-ideology-on-the-sidewalk.html?ref=njctse - Slovak Spectator

V4 congelato - Il premier Eduard Heger ha definito «Gelido» il dialogo esistente al momento fra i quattro Paesi di Visegrád. Un raffreddamento ormai noto e legato soprattutto al disaccordo esistente con l'Ungheria in merito all'efficacia delle sanzioni disposte contro la Russia, alle quali Orbán è contrario. I quattro primi ministri dei Paesi V4 si incontreranno proprio in Slovacchia a novembre.

https://hungarytoday.hu/slovak-pm-calls-v4-cooperation-frosty/ - Hungary Today

Fondi Ue extra per l'energia - Il governo di Bratislava ha chiesto all'Unione Europea di raddoppiare i fondi a sua disposizione per fronteggiare la crisi energetica. Al momento il limite fissato da Bruxelles è di 1,5 miliardi di Euro.

https://spectator.sme.sk/c/23037628/slovakia-to-push-for-more-eu-funds-for-energy-crisis.html - Slovak Spectator

Legna da ardere - In vista dell'inverno, l'aumento dei costi dell'energia sta già convincendo chi può a reperire legna nei boschi, spesso in modo illegale e mettendo a rischio le foreste. Il sindaco di Nová Lesná, località turistica degli Alti Tatra, vicino al confine con la Polonia, sostiene che: «Siamo tornati indietro di 50 anni e nessuno qui si preoccupa più di fumo e inquinamento». 

https://www.ft.com/content/62f81c6c-2c4e-4946-b731-4e6eef83945e - Financial Times

Panorama di Nova Leśna - Česlav Gajdzica - Panoramio (licenza Creative Commons)


Chi siamo, dove siamo 
Centrum Report è un collettivo giornalistico composto da Lorenzo Berardi, Salvatore Greco, Alessandro Grimaldi e Fabio Turco. Ci appassiona l’Europa Centrale e viviamo da anni fra Budapest e Varsavia. Per conoscerci, clicca qui. Abbiamo un sito, siamo su Facebook e su Twitter. Curiamo e proponiamo tre prodotti editoriali. 

Il primo è 
Václav, la rassegna stampa ragionata che avete appena letto. Una bussola per capire dove va la regione. La pubblichiamo ogni due settimane. Se lo  apprezzate, invitate altre persone a fruirne!

Il secondo è la newsletter 
Magda, che inviamo per email agli iscritti ogni due settimane. Ci trovate consigli di lettura, notizie sfuggite al Václav, foto d'epoca e nostri interventi in giro.

Infine, scriviamo i longform. Articoli molto lunghi, da leggere tutti d'un fiato, su cultura, storia, politica e società dei Paesi dell'Europa Centrale. Non inseguiamo l'attualità, cerchiamo piuttosto di promuovere un giornalismo lento e attento. Ecco l'archivio della sezione.

Centrum Report