Václav #73

10-27 settembre 2022

Siamo tornati! Riprende con la seconda metà di settembre il racconto dei Paesi dell’Europa Centrale che noi di Centrum Report vi proponiamo ogni due settimane con il nostro Václav. È un Václav in parte ripensato per crescere e rinnovarsi, con un’introduzione paese per paese e una selezione di notizie più snella. Il tutto per lasciare spazio a Magda, il quindicinale culturale che lo affianca a settimane alterne, ai nostri longform lenti e ragionati, e a nuovi prodotti, di cui vi parleremo presto.

Il focus di questo numero è dedicato alle elezioni italiane di domenica scorsa e alle reazioni che ha suscitato la vittoria di Fratelli d’Italia nei paesi dell’area Visegrád.

Spazio poi al resoconto delle ultime due settimane in cui ancora una volta l’Europa ha visto i suoi grandi fermenti, moti interni e questioni strategiche affiorare dal cuore dell’Europa Centrale.

Buona lettura!


Le elezioni italiane viste da Visegrád

Negli ultimi giorni di campagna elettorale si è spesso parlato, a torto o a ragione, di “rischio Ungheria” se in Italia avesse vinto la coalizione della destra. Budapest e Varsavia hanno guardato con particolare interesse alle vicende elettorali italiane. La vittoria di Fratelli d’Italia potrebbe essere preludio a un’espansione del blocco sovranista, soprattutto per quanto riguarda le battaglie europee, ma bisognerà sciogliere il nodo della politica estera e delle divergenti visioni sulla guerra in Ucraina che convivono all’interno della coalizione. Più sfumate le reazioni di Repubblica Ceca e Slovacchia. Di seguito abbiamo raccolto alcune delle reazioni dalla regione.

Il governo che sarà - Un governo euroscettico che combatte battaglie culturali e che dovrà vedersela però con le forti limitazioni della contingenza economica. Un governo frutto di una vittoria elettorale della destra che può avere gravi effetti sull’Europa, dati i ripetuti attacchi di Meloni alla “burocrazia di Bruxelles” e la vicinanza di Salvini e Berlusconi a Vladimir Putin. È l’analisi del quotidiano online indipendente ungherese Telex.
https://telex.hu/kulfold/2022/09/25/olaszorszag-valasztas-meloni-berlusconi-salvini-olasz-testverek-liga-forza-italia-szelsojobb-posztfasiszta-orban-eu-euroszkeptikus - Telex

Lezione a Bruxelles - Per l’orbanista Magyar Nemzet quella italiana è invece una “lezione a Bruxelles” data da una donna di filigrana, ma dura, con lo slogan “sono una donna, una mamma, una cristiana”, che ha mandato un messaggio contro le migrazioni e a favore delle famiglie. Una lezione italiana alle “stanze piene di fumo di sigaro” di Bruxelles data dalla voce della folla che l’UE chiama populismo. una scossa al “superaffidabile superMario Draghi che assicurava l’assenza del cambiamento.
https://magyarnemzet.hu/ahelyzet/2022/09/olasz-lecke-brusszelnek - Magyar Nemzet

Meloni vista da Budapest - Telex presenta anche un lungo profilo di Meloni, con il racconto del lungo cammino da lei intrapreso dal neofascismo, al neoconservatorismo, fino all’amicizia con Viktor Orban. Una donna che “viene da una famiglia povera meridionale”, che nn ha mai conseguito una laurea, e che partendo dal di fuori delle elite si ritrova ora alla guida della terza economia europea.
https://telex.hu/kulfold/2022/09/24/giorgia-meloni-porte-olaszorszag-fratelli-ditalia - Telex

Pesi e contrappesi - In Polonia il quotidiano liberale Gazeta Wyborcza titola: la vittoria di Giorgia Meloni non è una buona notizia per l’Europa ma non preannuncia nessuna catastrofe. Il sistema italiano di pesi e contrappesi limita il capo del governo, e la maggioranza in parlamento non è sufficiente per cambiare la Costituzione.
https://wyborcza.pl/7,75399,28956093,wygrana-giorgii-meloni-to-wiadomosc-niedobra-dla-europy-ale.html - Gazeta Wyborcza

PiS vs PO - Gazeta Prawna riporta le dichiarazioni di due esponenti dei principali partiti: il portavoce di PiS Radosław Fogiel e il segretario di PO Marcin Kierwiński. Il primo esprime soddisfazione sottolineando come Fratelli d’Italia e PiS abbiano già modo di collaborare nel gruppo europeo di Ecr. Un importante punto di contatto è la posizione filo atlantica e pro - Nato di Meloni, mentre viene rimarcata la distanza sul tema della guerra in Ucraina con Lega e Forza Italia. Kierwiński esprime preoccupazione per il fatto che alcuni sostenitori di Putin possano divenire ministri importanti e definisce Salvini “agente di Putin”. https://www.gazetaprawna.pl/wiadomosci/swiat/artykuly/8555403,fogiel-meloni-wlochy-prozachodnia.html - Gazeta Prawna

Alleati non grati - Il settimanale conservatore Wprost afferma che è assurdo definire Meloni “fascista”, ma riconosce che i suoi alleati potrebbero rivelarsi un problema per le loro reazioni con la Russia. https://www.wprost.pl/swiat/10877068/kto-sie-boi-giorgii-meloni-wiekszym-problemem-sa-jej-koalicjanci.html - Wprost

Scelta democratica - In un tweet il premier slovacco Eduard Heger si è congratulato con Giorgia Meloni definendo quella degli italiani “una scelta democratica”. «In ambito europeo affrontiamo molte sfida che richiedono una stretta collaborazione - ha dichiarato - non vediamo l’ora di collaborare insieme».

Quo vadis destra? - In Repubblica Ceca il quotidiano České Noviny pubblica un’intervista allo storico della Luiss Andrea Ungari, per il quale il percorso di trasformazione da piccolo partito identitario a movimento di massa non è ancora concluso. La destra italiana, sostiene, deve ancora mostrare la direzione che intende prendere in politica estera. Su Idnes l’editorialista afferma che la vittoria di Meloni sarebbe stata una rivoluzione, se non fosse stata prevista da tutti i sondaggi. https://www.ceskenoviny.cz/zpravy/historik-italska-pravice-musi-ukazat-kam-smeruje-v-zahranicni-politice/2262977 - České Noviny

https://www.idnes.cz/zpravy/zahranicni/italie-volby-giorgia-meloniova-fasismus-politika-bratri-italie.A220926_193226_zahranicni_albe?zdroj=zahranicni_hp - Idnes

Segnaliamo infine un articolo riepilogativo sulle reazioni nel blocco sovranista, uscito su Euronews. https://it.euronews.com/my-europe/2022/09/26/la-vittoria-di-meloni-e-il-rischio-blocco-sovranista-nellunione-europea - Euronews

La foto postata da Viktor Orbán su Facebook



Ungheria

L'Ungheria è finita ancora una volta al centro del dibattito europeo e della campagna elettorale italiana in seguito al voto del Parlamento Europeo che ha puntato nuovamente l'indice sulla condizione dello stato di diritto all'interno del Paese. Seppure si tengano regolari elezioni, vi sono forti preoccupazioni su indipendenza dei media, livello della corruzione, pressioni sulla magistratura e su importanti strati della società civile come gli insegnanti, erosione dei diritti delle minoranze Lgbtq+ e dei richiedenti asilo. L’ultimo campanello di allarme è stato la recente restrizione del diritto di aborto. Secondo la risoluzione, il Paese non è più da considerarsi una piena democrazia.

La novità è, stavolta, la minaccia concreta da parte della Commissione, arrivata a stretto giro di posta, di congelare il 30% dei fondi di coesione ungheresi, prima attivazione del neonato principio di condizionalità, a difesa del bilancio comunitario. Decideranno i capi di Stato e di governo, tra i quali Viktor Orbán, che ha perso lungo la strada numerosi alleati. Il governo dal canto suo snobba la minaccia e si dice fiducioso sulla bontà delle riforme presentate per venire incontro alle richieste della Commissione. Intanto Orbán prosegue nel suo cammino solitario e convoca l'ennesima consultazione nazionale per mostrare che il suo no alle sanzioni alla Russia gode di amplissimo consenso interno.

L'Ungheria non è più una democrazia - Il Parlamento europeo ha votato giovedì 15 un rapporto che definito 'l'Ungheria una autocrazia elettorale. L'assemblea ha approvato con l'ampia maggioranza di 433 voti a favore e 123 contrari.
https://www.france24.com/en/europe/20220915-european-parliament-says-hungary-is-no-longer-a-full-democracy - France24

A rischio il 30% dei fondi di coesione - Seguendo la sollecitazione dell'assemblea la Commissione europea ha proposto domenica la sospensione di 7,5 miliardi di Euro dei fondi di coesione ungheresi per il periodo 2021-27 per violazione dello stato di diritto, invocando il principio di condizionalità in difesa del budget Ue approvato nei mesi scorsi. La decisione finale è affidata al Consiglio dell'Unione europea del 19 novembre.
https://www.politico.eu/article/commission-suggests-funding-cut-for-hungary-but-opens-compromise-path/ - Politico

Soldi necessari - L'Ungheria è sotto forte pressione data la necessità di far fronte al buco in bilancio dovuto al crollo del fiorino contro l’euro, alle spese che ha preceduto le elezioni del 3 aprile scorso, al tetto al prezzo della benzina che dura ben dal 1 novembre 2021 e agli aiuti del governo sulle bollette, che il governo aveva introdotto poco prima delle elezioni 2014. In gioco anche i soldi del Recovery Fund, per i quali il governo non ha ancora trovato un accordo con l'Ue, che deve essere raggiunto entro la fine dell'anno per non perdere il 60% dell'ammontare.
https://www.ft.com/content/40173191-8567-4f37-8a9a-a995f553aee7 - Financial times

Compromesso in vista - Sembra esserci spazio per raggiungere un compromesso. Dopo gli intensi lavori preparatori delle scorse settimane, Budapest ha presentato un pacchetto di 17 riforme in tema di concorsi pubblici e vigilanza sulla corruzione che viene incontro alle richieste della Commissione.
https://www.euractiv.com/section/justice-home-affairs/news/hungary-government-submits-first-anti-graft-bill-to-avoid-losing-eu-funds/- Euractiv

Il governo ungherese è ottimista - Scarne le reazioni da parte del governo, con Orbán che snobba gli eventi andando a Belgrado a ricevere direttamente dal presidente Aleksandar Vučić l'ordine al merito della Repubblica Serba.
https://it.euronews.com/2022/09/16/ungheria-il-premier-orban-definisce-uno-scherzo-la-risoluzione-del-parlamento-europeo - Euronews

Il ministro dei Rapporti con l'Ue, il moderato Navracsics, si è detto assolutamente certo del raggiungimento dell'accordo. La notizia è anche sul China Daily. https://global.chinadaily.com.cn/a/202209/19/WS6327c376a310fd2b29e785bf.html - China Daily

In una lunga intervista a El American, la ministra della giustizia Judit Varga addita l'eccessiva attenzione a cui è sottoposto il suo paese al successo delle loro politiche conservatrici.
https://elamerican.com/judit-varga-hungary-minister-of-justice-interview/ - Elamerican

Restrizioni sull'aborto - Lunedì 12 un decreto del ministero degli Interni ha imposto a tutte le donne che ricorreranno all'interruzione di gravidanza l'obbligo di osservare "le funzioni vitali del feto in maniera chiaramente identificabile", seguendo una legislazione già in atto in alcuni stati Usa a guida repubblicana. In Ungheria l'aborto è legale dal 1953 e lo si può richiedere per motivi sociali o sanitari entro le prime 12 settimane di gravidanza.
https://www.washingtonpost.com/world/2022/09/15/hungary-abortion-viktor-orban/ - Washington Post

Troppe donne nelle università - Un report della Corte dei Conti ungherese considera il numero troppo elevato di donne che ottengono un'istruzione superiore come una delle cause del calo demografico in Ungheria.
https://www.euractiv.com/section/non-discrimination/news/hungary-officials-worry-about-too-feminine-education/ - Euractiv

Consultazione nazionale sulle sanzioni - Si terrà una consultazione nazionale per chiedere il parere degli ungheresi sulle sanzioni imposte dall'Ue alla Russia. È uno strumento introdotto dal governo nel 2015, a seguito della crisi migratoria ai confini meridionali, che ha valore solo consultivo e su base volontaria, senza controlli indipendenti da parte di altri organi dello Stato. Le consultazioni nazionali, indette un paio di volte l'anno, ha sempre visto un voto plebiscitario favore delle politiche di Orbán.
https://apnews.com/c8357ca4816a0a6e7ad936cbf0eccb36 - Associated Press

Ungheria e Russia - Il ministro degli esteri ungherese Péter Szijjártó è stato l'unico politico europeo a incontrare il collega della Federazione Russa, Sergej Lavrov, a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York. La versione in inglese della agenzia di stampa russa Tass parla di cooperazione energetica, idrocarburi ma anche nucleare al centro dei colloqui.
https://tass.com/politics/1512017 - Tass

Fidesz vince ancora - Fidesz si è aggiudicata tre delle quattro elezioni suppletive tenutesi nella capitale Budapest per rimpiazzare i consiglieri approdati in Parlamento nelle legislative dello scorso aprile. Una vittoria più che simbolica visto che si trattava di roccaforti dell'opposizione. Budapest stessa, ultimo baluardo liberale del Paese, potrebbe cadere l'anno prossimo, nell'election day in cui si voterà anche per le europee.
https://europe-cities.com/2022/09/23/there-are-at-least-five-reasons-why-the-opposition-wins-the-time-slots-in-budapest/ Europe Cities

Agitazioni nella scuola - Il mondo della scuola ungherese è scosso dalla sospensione del preside dell'Herman Otto Gimnazium di Miskolc, istituto capofila delle agitazioni fra gli insegnanti per l'aumento degli stipendi e il pieno esercizio del diritto di sciopero. La polemica non è stata certo spenta dalla notizia diventata virale di un'agenzia di lavoro che per lo stesso istituto scolastico di Budapest cerca un insegnante di storia, lezioni da tenere in lingua inglese, e un addetto alle pulizie, a cui viene offerto lo stesso stipendio, intorno ai 500 Euro.
https://telex.hu/english/2022/09/19/cleaner-in-budapest-high-school-offered-higher-pay-than-bilingual-teacher - Telex


Polonia

L’estate in Polonia non è mai stata così calda come quest’anno. Non solo dal punto di vista climatico, ma anche da quello politico e sociale. La situazione economica internazionale, pesantemente influenzata dall’invasione russa dell’Ucraina, ha causato in Polonia un forte aumento dell’inflazione con un picco del 16,10% nell’ultima rivelazione, ad agosto di quest’anno. Questo si riflette, assieme all’aumento del costo dell’energia, sul prezzo di molti beni di consumo causando un carovita inaspettato che, per la prima volta da anni, mina le certezze dell’elettorato che sembra pronto a punire i partiti al governo per le mancate soluzioni al problema.

Nel campo della politica estera, continua il sostegno polacco senza se e senza ma al governo e al popolo ucraino oggetto di invasione, anche se senza l’afflato dei primi mesi. In particolare dalla destra identitaria di Konfederacja (agglomerato elettorale di ultraliberisti, nazionalisti e conservatori sociali) arrivano le prime chiare voci di fastidio verso l’accoglienza dei rifugiati giunte dall’Ucraina. Nessun cambio di prospettiva invece sull’emergenza umanitaria al confine con la Bielorussia iniziata lo scorso autunno. In occasione della festa nazionale delle forze armate, il presidente della repubblica Andrzej Duda ha definito “stupidi e traditori” tutti coloro che hanno portato soccorso ai profughi bloccati nei boschi.

E di preciso, cosa è successo nelle ultime settimane?


Partita a scacchi sulle indennità di guerra - Quando i sondaggi vanno male, meglio puntare sugli evergreen dell’indignazione. In Polonia, per esempio, il tema dei risarcimenti di guerra da imporre alla Germania. Il partito di maggioranza Diritto e Giustizia martella da settimane sul tema, ma gli altri non stanno a guardare. Il leader dell’opposizione Donald Tusk ha fatto suo il tema, per altro durante un intervento a Potsdam, in Germania. In Polonia si vota fra un anno, ma la campagna è chiaramente già iniziata.
https://notesfrompoland.com/2022/09/16/tusk-calls-on-germany-to-do-more-to-support-ukraine-in-potsdam-speech/ - Notes from Poland

Aumenta il salario minimo - Sempre da Notes from Poland la notizia dell’annuncio da parte del governo di un corposo aumento del salario minimo garantito a partire dal 2023. Passerà dagli attuali 3010 Złoty (circa 625 Euro) a 3600 Złoty (circa 770 Euro) mensili lordi. Una crescita improvvisa e fuori scala che preoccupa gli imprenditori. Un costo in più in un periodo già difficile, dicono. https://notesfrompoland.com/2022/09/14/government-announces-polands-highest-ever-minimum-wage-rise/ - Notes from Poland

Ombre su ombre su Smolensk - La sezione in inglese di Gazeta Wyborcza riporta un recente scandalo attorno alla commissione d’inchiesta sulla tragedia di Smolensk, la strage aerea in cui morirono l’allora presidente e molti altri alti dignitari polacchi. Un documentario dell’emittente privata Tvn dimostrerebbe che la commissione ha occultato di proposito delle prove che smentirebbero la versione ufficiale del governo, secondo cui non si è trattato di un incidente, ma di un attentato. https://wyborcza.pl/7,173236,28916269,the-big-lie-poland-s-former-minister-of-defense-forged-evidence.html - Gazeta Wyborcza

Strappo a Schengen - “È inaccettabile che, mentre in Ucraina ci sono persone che vengono torturate e uccise, cittadini dello Stato invasore viaggino liberamente per l’Unione Europea”. Con queste parole, un comunicato congiunto dei governi di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia dichiara l'intenzione di negare visti turistici ai cittadini russi che ne faranno richiesta a partire dal 19 settembre. https://kafkadesk.org/2022/09/09/poland-and-baltics-to-impose-entry-ban-on-russian-tourists/ - Kafkadesk

Non è un Paese per giornalisti - Il famigerato articolo 212 del codice penale polacco che sancisce pene carcerarie per i giornalisti ritenuti colpevoli di diffamazione verso cariche pubbliche. Criticato in Polonia e in Europa, questo articolo non è mai stato emendato.
https://balkaninsight.com/2022/09/22/the-twelve-ways-to-harass-a-journalist-in-poland/ - Balkan insight


Repubblica Ceca

Settembre è stato sinora un mese movimentato anche per la Repubblica Ceca. Da un lato, si sono svolte le ultime battute della campagna elettorale per le municipali e per il rinnovo di un terzo del Senato, tenutesi questo fine settimana. Dall'altro, si è aperto il processo ad Andrej Babiš, rinviato da anni in quanto l'ex premier godeva di immunità parlamentare, revocata a marzo. Salvo sorprese, lo stesso Babiš sarà il candidato da battere alla presidenziali del gennaio 2023.

Infine, il fronte dell'energia, legato alla guerra in Ucraina. Anche a Praga e dintorni questo tema ha messo in difficoltà il governo. Il premier Petr Fiala ha prima ottenuto una sofferta fiducia in parlamento e poi varato alcune misure straordinarie. Il tutto mentre la destra radicale di Libertà e Democrazia Diretta (Spd) - all'opposizione in parlamento - cavalca l'onda del dissenso in piazza, schierandosi contro Nato ed Ue, invocando lo sblocco di gas e petrolio russi.

Alle urne! Alle urne! - Venerdì 23 e sabato 24 si è votato per le municipali e per il rinnovo di un terzo del Senato. I sondaggi della vigilia evidenziavano il sorpasso di Ano2011 - all'opposizione, ma divenuto primo partito - la crescita dei nazionalisti dell'Spd e la flessione di Spolu, formazione del premier Petr Fiala.
https://www.euractiv.com/section/politics/short_news/czech-nationalists-populists-dominate-opinion-polls/ - Euractiv

Indicazioni confermate domenica 25, a spoglio concluso. Tuttavia, il voto municipale ha visto la coalizione pentapartito al governo mantenere la maggioranza a Praga e Brno. In otto degli altri undici capolughi regionali ha prevalso Ano2011.
https://english.radio.cz/ano-takes-eight-regional-towns-municipal-elections-ruling-parties-dominant-8762438 - Radio Praga

Solo due seggi su 27 sono già stati assegnati al Senato (uno al governo, uno alle opposizioni). Per i rimanenti occorrerà attendere il secondo turno, fra una settimana. Al momento 17 candidati di Ano2011 sono in vantaggio. Oggi l'aula conta 71 senatori del governo su 81.
https://www.washingtonpost.com/world/opposition-leads-in-1st-round-of-czech-senate-election/2022/09/24/ - Washington Post

Un tetto alle bollette - Il 12 settembre il governo Fiala ha varato una riforma che promette di porre un tetto limite al costo di gas e riscaldamento. Sarà in vigore a partire dalle bollette di novembre e si rivolge ai nuclei familiari. https://www.reuters.com/business/energy/czech-government-approves-electricity-gas-price-cap-2022-09-12/ - Reuters

https://kafkadesk.org/2022/09/13/czech-republic-introduces-price-caps-on-gas-and-electricity/ - Kafkadesk

Imputato Babiš - Sempre il 12 settembre si è aperto a Praga il processo all'ex premier Andrej Babiš. Il leader di Ano2011 è accusato di avere costruito un resort turistico utilizzando illegalmente due milioni di Euro in fondi europei. Si tratta di una parte soltanto del più ampio scandalo Agrofert, che coinvolge Babiš.
https://www.theguardian.com/world/2022/sep/12/former-czech-pm-andrej-babis-goes-on-trial-in-2m-eu-subsidy-case - Guardian

https://balkaninsight.com/2022/09/12/storks-nest-trial-a-diversion-as-new-dangers-stalk-czech-democracy/ - Balkan Insight

Candidato Babiš - Proprio il magnate ed ex premier è un potenziale candidato alle presidenziali del gennaio 2023. Una nomina che gli restituirebbe l'immunità giudiziaria. I sondaggi delle ultime settimane lo vedono in vantaggio sui possibili sfidanti. Nonostante il processo in corso e un evidente conflitto di interessi.
https://www.aljazeera.com/news/2022/9/12/former-czech-pm-babis-stands-trial-accused-of-eu-subsidy-fraud - Al Jazeera

Ghiaccio sottile - Nashville Predators e San Jose Sharks sono due team della Nhl, il massimo campionato statunitense di hockey su ghiaccio. In ottobre si sfideranno a Praga, per un incontro della stagione regolare. Entrambe le franchigie hanno giocatori russi nelle proprie fila e il ministero degli Affari Esteri ceco le ha avvisate che non rilascerà a questi atleti visti d'ingresso. https://www.washingtonpost.com/sports/2022/09/22/nhl-players-banned-from-czech-republic/ - Washington Post

L'ultimo ballo - Vlado Milunić era un architetto di origine croata trasferitosi da tempo in Repubblica Ceca. La sua opera più nota resta la 'Casa danzante', realizzata nel '96 assieme all'archistar statunitense Frank Gehry e divenuto un simbolo di Praga. Milunic è scomparso il 17 settembre, all'età di 81 anni.
https://english.radio.cz/vlado-milunic-designer-pragues-iconic-dancing-house-has-died-8761908 - Radio Praga

Resort Čapí hnízdo (Nido di cicogna), Boemia Centrale. Il complesso turistico al centro del processo in corso ad Andrej Babiš (foto Facebook)


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Slovacchia

In Slovacchia continua a tenere banco la crisi di governo, giunta ormai a un punto di non ritorno. Durante l’estate il ministro dell’Economia e leader di SaS (Libertà e Solidarietà) Richard Sulìk aveva annunciato il ritiro di tutti i ministri del proprio partito se il ministro delle Finanze ed ex premier Igor Matovič (OL’aNO) non avesse rassegnato le dimissioni. Tra Sulik e Matovič è in corso da tempo un duro braccio di ferro politico. Scaduto il termine, SaS ha dato seguito alla propria minaccia. Di conseguenza al momento in Slovacchia quello di Eduard Heger (OL’aNO) è a tutti gli effetti un governo di minoranza.

Al momento la maggioranza in parlamento sta sopravvivendo grazie al supporto di Smer-Sd (Direzione - Socialdemocrazia), il partito del controverso ex premier Robert Fico. Un paradosso, dal momento che lo stesso Fico si è fatto promotore di una petizione per chiedere un referendum che possa portare a elezioni anticipate. La campagna ha raccolto 381,960 adesioni ed è stata presentata alla presidente della Repubblica, Zuzana Čaputová.

Čaputová e i referendum - Čaputová ha accettato solo il secondo dei due quesiti proposti, quello che permetterebbe il termine dell’esperienza legislativa attraverso lo strumento referendario (bisognerebbe però modificare la costituzione), ma si è rivolta alla Corte costituzionale per valutare il primo quesito, che impatterebbe direttamente l’attuale esecutivo, e ciò quello che prevederebbe la caduta del governo Heger. https://spectator.sme.sk/c/23007246/slovakia-will-hold-opposition-initiated-referendum.html - Slovak Spectator

https://newsnow.tasr.sk/policy/constitutional-court-obtains-presidents-motion-on-referendumquestion/ - TASR

Mozione SaS - Intanto SaS (Libertà e Solidarietà) prepara una mozione per esautorare Matović.
https://newsnow.tasr.sk/policy/zemanova-no-confidence-vote-in-matovic-one-of-options-were-preparing-motion/ - Tasr

Energia e nazionalizzazioni - La situazione energetica è seria, ma la Slovacchia avrà sufficiente energia per l’inverno. Lo hanno assicurato il primo ministro Eduard Heger e il nuovo ministro dell’Economia, Karel Hirman. https://spectator.sme.sk/c/23015013/news-digest-slovakia-will-have-enough-energy-says-pm.html - Slovak Spectator

Slovenské elektrárne è il più grande produttore di energia elettrica del Paese. I due terzi delle azioni sono però in mano straniera, divise tra il milardario ceco Daniel Křetínský e l’Enel. Per cercare di abbassare i prezzi il governo slovacco sta pensando alla sua nazionalizzazione. https://www.euractiv.com/section/politics/news/slovakia-may-nationalise-its-main-electricity-producer-says-the-finance-minister/ - Euractiv

Sussidi agli immigrati - La Commissione europea ha stanziato 15,8 milioni di Euro per la Slovacchia, per il flusso di immigrati ucraini in fuga dalla guerra: 6,5 milioni di Euro nell'ambito degli aiuti d'emergenza del Fondo Asilo, migrazione e integrazione e 9,3 milioni di Euro dallo Strumento per la gestione finanziaria e la politica in materia di frontiere e visti.
https://www.schengenvisainfo.com/news/eu-grants-e15-8-million-to-slovakia-due-to-influx-of-ukrainian-refugees-fleeing-war/  - Schengen Visa 

Il governo slovacco ha approvato l’aumento del sussidio giornaliero per gli immigrati richiedenti asilo. L’importo previsto per gli adulti passa da 8 a 10 Euro, mentre quello per i minori di 15 anni passa da 4 a 5 Euro. https://www.schengenvisainfo.com/news/slovakia-increases-allowance-amount-designated-for-immigrants/ - Schengen Visa

L'estremismo avanza - Cresce l’estremismo in Slovacchia. Lo rivela un rapporto del ministero dell’Interno. Antisemitismo, discriminazione nei confronti della comunità Rom, glorificazione della Repubblica Slovacca di Jozef Tiso, sono alcuni dei trend in crescita. A fare da brodo di coltura, l’ondata di disinformazione verificatasi con la pandemia. https://www.euractiv.com/section/politics/short_news/extremism-grows-in-slovakia/ - Euractiv 

Disinformazione - «Da noi giornalisti pagati dai russi. Aiutiamoci contro la disinformazione». Lo ha dichiarato il Primo ministro Heger a Repubblica. https://www.repubblica.it/esteri/2022/09/23/news/slovacchia_premier_eduard_heger_ingerenze_russia-366938430/ - Repubblica 

Viktor Orbán riceve dal presidente serbo Aleksandar Vučić l’Ordine al merito della Repubblica Serba (foto MTI)


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