Václav #21

4 - 19 novembre 2019

La prima metà di novembre è stato periodo di ricorrenze per quasi tutti i Paesi del V4. In Polonia si è celebrato l'11 novembre il giorno dell'indipendenza. Seguendo il trend degli ultimi anni la manifestazione principale, quella di Varsavia, è stata caratterizzata dalla presenza massiccia delle forze di estrema destra, non solo polacche. A differenza dell’anno scorso, Diritto e Giustizia (PiS), il partito di maggioranza assoluta in parlamento, ha deciso di non associarsi alla marcia principale. 

In Repubblica Ceca e in Slovacchia hanno invece avuto luogo le celebrazioni per il trentennale della Rivoluzione di velluto. A Praga in particolare l’evento è stato molto caldo, ed è coinciso con un momento di dissenso nei confronti del premier Andrej Babiš. Oltre 200mila persone in piazza ne hanno chiesto le dimissioni. Situazione più tranquilla in Ungheria, dove tuttavia il primo ministro Viktor Orbán deve vedersela con la momentanea bocciatura, da parte dei coordinatori dei gruppi politici del parlamento europeo, della candidatura del commissario ungherese Olivér Várhely. 

In questo numero di Václav, troverete come al solito un dettagliato resoconto di notizie di politica ed economia, ma non solo. Che cos'altro?

Lasciamo a voi il gusto della scoperta. 

Buona lettura!


REPUBBLICA CECA

In piazza contro Babiš
Oltre 200mila persone si sono radunate nella Piana di Letná, a Praga, per chiedere al primo ministro Andrej Babiš di revocare l’incarico al ministro della Giustizia, Marie Benešová, e di vendere la proprietà del gruppo Agrofert entro la fine dell’anno, oppure di rassegnare le dimissioni. La manifestazione è stata organizzata dal comitato Un milione di momenti per la democrazia, che da mesi sta portando in piazza un numero sempre più consistente di persone, reclamando una politica libera da conflitti di interessi e corruzione. Babiš è ritenuto responsabile di aver intascato illegalmente due milioni di Euro di contributi Ue tramite la Agrofert, colosso agroalimentare di sua proprietà, e di aver collocato nella posizione di guardasigilli la compiacente Benešová, in modo da ostacolare le indagini. Babiš si è sempre difeso affermando che al tempo dei fatti contestati, il resort beneficiario dei fondi, non fosse di proprietà della Agrofert. Ne scrive Euronews

I 30 anni della Rivoluzione di velluto
La manifestazione del 16 novembre si è svolta alla vigilia del trentennale dell’inizio della Rivoluzione di velluto. Il 17 novembre 1989 ebbe luogo infatti la marcia studentesca che innescò il processo che portò alla fine del regime comunista cecoslovacco. Durante il raduno alla piana di Letná Monsignor Václav Malý, uno dei firmatari nonché portavoce di Charta 77, il manifesto che ispirò la Rivoluzione di velluto, ha messo in guardia contro i politici che vogliono dividere la società, limitare la libertà di parola, e concentrare il potere politico e mediatico nelle proprie mani. Il Guardian riporta anche le parole di Jan Urban, un altro firmatario di Charta 77, secondo il quale alcuni dei problemi con cui si deve confrontare oggi la Repubblica Ceca sono legati al fatto che nel passaggio alla democrazia i comunisti non hanno subito alcuna delegittimazione, ed oggi siedono sui banchi del parlamento a supporto del governo di Babiš.

Un nuovo ponte tra Repubblica Ceca e Slovacchia
È stato inaugurato un nuovo ponte ciclopedonale che collega Repubblica Ceca e Slovacchia. È lungo 143 metri e collega l’abitato di Mikulčice nella parte ceca, con quello di Kopany, sul versante slovacco. L’insediamento fortificato di Mikulčice fu uno dei più importanti della Grande Moravia, regione storica dell’Europa centrale, sotto la cui entità statale nell’Alto medio evo coabitavano moravi e slovacchi. Secondo il governatore della Moravia meridionale, Bohumil Simek, il ponte contribuirà alla conoscenza della storia comune dei due Paesi. La notizia su Kafka Desk

Produzione industriale in calo
Nel mese di settembre la produzione industriale su base annua è calata dello 0,6% rispetto a dodici mesi prima. Lo rivelano i dati pubblicati dall’Ufficio ceco di statistica. Gli analisti sostengono che l’attuale stagnazione sia legata alla possibile recessione dell’economia tedesca. Tuttavia il placarsi delle tensioni commerciali internazionali potrebbe aiutare la Germania a riprendersi, e di riflesso potrebbe beneficiarne anche la Repubblica Ceca. Lo riporta Radio Praga. Nel frattempo, la Commissione europea ha annunciato le sue previsioni di crescita per quest'anno, secondo cui l’espansione del Pil dovrebbe attestarsi al 2,5%. Il prossimo anno, la crescita dovrebbe invece essere del 2,2%. 

Ex imam di Praga accusato di terrorismo
L’ufficio del procuratore di Stato ha presentato un atto di accusa nei confronti dell’’ex imam di Praga Samer Shehadeh, suo fratello e sua cognata, per sospetto supporto, promozione e finanziamento di attività terroristiche. Lo riporta Radio Praga

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