Václav #7

1-15 marzo 2019

Il 16 marzo in Slovacchia si vota per le presidenziali. I sondaggi danno in vantaggio la liberal-socialista, Zuzana Čaputová. Se dovesse farcela, sarebbe il primo presidente donna eletto in Europa Centrale. Seguiremo il voto sui nostri canali social.

Sarà anche la prima tornata elettorale slovacca successiva alla morte del cronista investigativo Ján Kuciak e della fidanzata Martina Kušnírová. Le indagini sul loro omicidio coinvolgono ora uno degli uomini più ricchi del Paese. In Polonia, invece, il clero comincia a interrogarsi sullo scandalo pedofilia, mentre il governo prosegue la propria crociata anti Lgbt. 

In Ungheria prosegue lo scontro fra governo e istituzioni europee. Il Partito popolare europeo è sempre più orientato ad espellere la formazione del premier Viktor Orbán, Fidesz. Intanto, dopo la contestata legge schiavitù sugli straordinari rivolta al settore privato, l'esecutivo magiaro prepara una nuova normativa per gli statali. Anche questa prevede di lavorare più a lungo e non piace alle opposizioni. 

Infine un tema comune dei quattro di Visegrád, la Difesa. Vent'anni fa Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca entravano nella Nato. L'inizio di marzo è stata l'occasione per celebrare la ricorrenza, nonché per il premier ceco Andrej Babiš di incontrare Donald Trump e discutere anche di spese militari.

Spazio inoltre a cultura e curiosità. A Praga aprirà un Centro Pompidou e verrà realizzato un documentario sull'ex presidente Václav Havel, mentre è in arrivo nelle sale italiane un film d'animazione su Ryszard Kapuściński.

Buona lettura! 

 

SLOVACCHIA

Una donna alla presidenza?
Zuzana Čaputová, classe 1973. È lei la favorita per le presidenziali di sabato 16 marzo. Avvocato, molto impegnata nella lotta alla corruzione, si candida per Slovacchia Progressista, partito liberal-socialista, ecologista, rappresentativo della società civile. Un recente sondaggio la dà al 52% che significherebbe vittoria al primo turno. Di Zuzana Čaputová e della sua corsa per la presidenza, parlano ReutersTransitions Online Buongiorno Slovacchia.

Čaputová sfrutta l’ondata di indignazione gonfiatasi nel Paese in seguito all’omicidio del giovane cronista investigativo Ján Kuciak e della fidanzata Martina Kušnírová, avvenuto il 22 febbraio 2018. Dopo la loro morte, la società civile slovacca ha organizzato numerose manifestazioni chiedendo una politica trasparente e responsabile, e attaccando l’operato di Smer, il partito socialista al potere da dieci anni.

Per le presidenziali Smer candida Maroš Šefčovič, commissario Ue per l’Energia, non certo un peso piuma. Fra i sei candidati alla presidenza, vi sono inoltre due indipendenti, il nazionalista euroscettico Štefan Harabin e il cristiano-democratico František Mikloško. Completano il quadro, Béla Bugár di Most-Hid, partito per il dialogo fra magiari e slovacchi, e Marian Kotleba esponente dell’estrema destra. 

Kotleba, il candidato della destra radicale 
Il Guardian ha tracciato un lungo profilo di quest'ultimo, politico slovacco di estrema destra e in odore di neonazismo. Leader di Nostra Slovacchia, ex governatore della regione di Banská Bystrica, Kotleba corre per le presidenziali con un programma incentrato sull’identità nazionale e sulla famiglia tradizionale. Non ha speranza di vincere, ma la sua scalata al governatorato nel 2013 e la sua rovinosa caduta alle regionali 2017, dimostrano come un politico estremista e populista possa riscuotere grande consenso, salvo poi governare male. 

Le verità nascoste su Kuciak
Il 14 marzo, a tredici mesi dalla morte del cronista investigativo Ján Kuciak e della fidanzata Martina Kušnírováuno degli uomini più ricchi in Slovacchia è stato accusato dal pubblico ministero di essere il mandante del duplice omicidio. Marian Kočner è in carcere dal giugno scorso per crimini finanziari dei quali Kuciak aveva scritto. L'imputazione di Kočner non risponde a molti interrogativi ancora aperti. Fra di essi, i rapporti del milionario con l'ex premier Robert Fico e con Robert Krajmer, ex capo dell'unità anticorruzione della polizia. Ricostruisce la situazione un lungo articolo di Pavla Holcová ed Eva Kubániová in collaborazione con gli italiani dell'Irpi e pubblicato dall'Occrp.

Libertà economica: così così
La Slovacchia è il Paese con la più alta produzione pro capite di auto al mondo. Ha adottato l’Euro dieci anni fa. È nota per essere dinamica. Tuttavia, l’ultima edizione dell’Index of Economic Freedom, diffuso annualmente dalla Heritage Foundation, colloca Bratislava al 65° posto nel mondo e fra i Paesi “moderatamente liberi”, con alcuni parametri in calo rispetto al 2018. La Slovacchia colleziona la peggiore performance in Europa Centrale. La Repubblica Ceca è 23esima, la Polonia 46esima e l’Ungheria 64esima. Corruzione ed eccesso di regolamentazione sono fra le cause del mediocre piazzamento. Ne parlano Slovak Spectator Deutsche Welle

Salario medio sopra i 1000 Euro
Nel 2018 il salario medio mensile degli slovacchi ha sfondato, per la prima volta, il muro dei 1000 Euro. La notizia è riportata da Tasr, l’agenzia di stampa nazionale. La regione di Bratislava è la più ricca del Paese, con un reddito medio di 1272 Euro. 

Letteratura nazionale digitalizzata
L'intero patrimonio letterario slovacco sarà presto disponibile in digitale. Cinquantasei milioni di pagine sono già state scannerizzate. Il lavoro, enorme e preceduto da una fase di restauro di antichi volumi, è realizzato dagli esperti della Biblioteca nazionale slovacca nell'ambito del progetto Dibka, finanziato in buona parte dall'Unione Europea. Racconta questa storia Euronews

[…]

Per continuare a leggere, iscriviti al nostro notiziario.
Lo riceverai ogni 15 giorni, direttamente sulla casella di posta elettronica!

 
Centrum Report